Il movimento 5 Stelle è una cosa (vabbeh, dai, vada per movimento, certo non partito, sicuramente non politico) sostanzialmente di destra, dai toni ai contenuti (dal populismo alle urla e gli insulti verso tutto e tutti, che se Bossi non avesse avuto un ictus sarebbe uno spasso vederli in un faccia a faccia in piazza...sarebbero quasi indistinguibili, se non per la polo contro la canotta).
La cosa incredibile è che siccome il bersaglio più facile contro cui urlare è il grande B, una mandria di pecore di sinistra, si è identificata nel movimento. Anche una mandria, più piccola, da destra, ma secondaria. Dal centro pochi, anche in virtù di un posizionamento poco "ecumenico" di Grillo.
Non avendo un'ideologia politica coerente a sostenere il movimento (cioè nessuna idea di dove cazzo stiano andando...e si manifesterà al primo conflitto in nord Africa o un qualunque altro tema spinoso non esplicitamente nel programma), questa mandria ha annacquato una serie di idee destrorse con altre dal basso sinistrorse. Da un capo populista e una mandria (di pecore) è uscito un gregge (scarsamente) variopinto e il suo programma politico: via il pastore e il cane.
In sintesi. Ma forse è già più del necessario.
Abbiamo quindi un leader sostanzialmente di destra con una mandria sostanzialmente di sinistra, senza una idea, che ora si trova con un successo elettorale che ovviamente non sa assolutamente come gestire. Nel giro di pochi giorni Grillo ha detto che il modello siciliano è bellissimo (appoggio esterno, per chi non sa), che Bersani è un morto che parla e che non voterà mai la fiducia (ma tanto lui non vota, anche se sperare che le pecore non seguano la pecora nera che urla di più, è un modo brutale e feroce di ammazzarla, l'imperitura speranza).
Bene, tutto (quasi) come da previsione.
La base gli ha detto: diamo la fiducia a un governo di centro sinistra. Il gregge del resto è prevalentemente sinistrorso.
Lui, non avendo un cazzo in mano se non forse il suo la notte quando è solo, ha addolcito i toni. Ma resta sfiduciatario. Quindi?
Cazzo in mano per tutti, che di meglio da fare non c'è....
La mandria non si sa dove andrà.
Spero che apra gli occhi sul fatto di aver espresso un voto del cazzo (e rieccoci, ho scritto più parolacce in questo post che in 7 anni di blog).
Di aver messo in stallo il paese.
Come previsto e prevedibile da chiunque non fosse così pecora da non saper far altro che belare, assordato dal belato delle pecore vicine.
Ma in quanto pecore, immagino che la mia speranza vada disillusa (come quella di vedere il pdl al 3% e non necessariamente lo schieramento di cui fa parte...).
Povera speranza, ne sta prendendo di bastonate!!
Molte pecore la vedono ancora come una vittoria. Come cazzo fanno, lo sanno giusto loro.
Certo che se gli elettori del centro sinistra si fanno abbindolare così da una pecora (politicamente) nera che però sa belare contro le altre bestie (politicamente) nere, forse è quello che ci meritiamo. Loro dovrebbero provare vergogna. Noi anche, per non avergli saputo aprire gli occhi.
Non è neppure che abbiamo fatto i maiali più uguali degli altri, è proprio che abbiamo (hanno, dai, di questo non mi sento colpevole) sottovalutato, se non ignorato, il problema.
Che è e resta l'iceberg che sta sotto il successo dei film dei Vanzina tutti i santi anni: l'ignoranza.
Fanculo a tutta la sinistra connivente coi tagli all'istruzione!
Detto questo, cazzo, volevo Renzi, senza essere d'accordo con lui, ma proprio perché sapeva parlare la loro lingua, ma almeno da sinistra!!!
E ora vorrei sapere tutti quelli che dicevano di no cosa hanno da dire. Se pensano ancora che l'intellettualismo alla Bersani possa arrivare alle orecchie delle pecore per le prossime elezione. Se pensano che avesse alcuna possibilità a queste elezioni. O se, anche loro, hanno sottovalutato il problema.
Disappunto.
Con le pecore.
Con gli intellettualoidi ciechi (e coi Baustelle come rappresentati della categoria, che non c'entrano un cazzo, ma anche sì!)
Con chi non è andato, durante la campagna elettorale a prenderli (politicamente) e mostrare pubblicamente il paradosso grillino.
L'equivoco grillino. Una pecora nera che guida una mandria rossastra. E nessuno, cazzo, che si pone un dubbio!
P.S.: nessuna forma di specismo verso le pecore, quelle vere, di qualunque colore siano. E se avessero avuto diritto di voto, forse sarebbe andata meglio....