3 novembre 2010
e se...
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italia,
società,
stranger in a strange land
Dopo aver visto la puntata di Report su PdC, Antigua, la famiglia Ermolli, ACI ero pronto ritrascinare il blog nel vortice della polemica. Ci ho ripensato ed ho fatto bene, ne sarebbe scaturito un post brutto quanto inutile: chi ha voglia di credere che Berlusconi sia l'unto di dio continuerà a farlo anche se dovesse essere colto in flagranza di reato, chi ha voglia di creder nella sua origine mafiosa... continuerà a crederci. Questo equilibrio non cambierà.
Tutt'altra reazione hanno scatenato le parole di Marchionne da Fazio. [o mamma mia cosa sto facendo]
Contestualizzando il suo discorso ne emerge che alla FIAT non conviene più produrre auto in Italia.
Non so cosa mi sia preso, ma invece di vedere quest'uomo come il padrone, l'ho accolto come la bocca di Sauron, un semplice messaggero, ed il messaggio (bruttino di per se) era forte e chiaro.
Ora, se il mondo fosse bello e l'Italia un paese governato da politici giusti, ci di interrogherebbe sulle parole del messaggero, non sulla veridicità, non sul significato della sigla FIAT, non sul passato e sulla riconoscenza.
Per intenderci, penso che ai soldi (dollari, euro, yen, sterline) freghi davvero poco se la FIAT nasce in Italia, se Marchionne è canadese o se nel 1980 la FIAT sia stata salvata dallo stato. Se davvero la FIAT ha estinto il suo debito, se davvero l'attuale gestione è libera da debiti fisici o morali con lo stato (e sembrerebbe così vista lo scarso peso dato a minacce politiche, al contrario di Alitalia per esempio), allora l'unica risposta possibile da dare a Marchionne è:
che cosa vi aspettate da questo esecutivo?
E su questo punto, probabilmente, io, Marchionne e l'esecutivo prenderemo strade diverse...
Ad esempio, PdC risponde che non ha mai fatto bungabunga, ah ecco.
Mi rimetto a pensare alle pensioni francesi...
Enjoy,
JJ
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