1 settembre 2016

Fertility Day: come lo leggo io

Impazza la bufera sul Fertility Day, tanto che il sito è giù, escluso uno splash screen in homepage.
La campagna aggressiva del ministero della salute ha raccolto una quantità di critiche enorme. Che c'è di nuovo? In Italia quasi qualunque campagna comunicativa delle istituzioni viene lapidata nella pubblica piazza, sia quando è sbagliata che quando è giusta: del resto criticare è facile, visto che fare campagne perfette è impossibile, e c'è chi lo fa di professione riuscendo bene a farsi seguire dalle masse.
Detta così è ovviamente semplicistica.

Cosa dice la campagna del Fertility Day? Sin dal nome traspare che l'obiettivo primo non è la natalità ma la fertilità, anche se la natalità è sicuramente fra gli obiettivi secondari. Le critiche però sembrano aver riletto tutta la campagna come se fosse un invito alla procreazione, una sorta di "figli alla patria", di memoria fascista. ...
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31 agosto 2016

Un pranzo e dei buoni commensali

Sono questi gli ingredienti che mi danno gioia e mi fanno sentire vivo, felice di essere in mezzo alle persone e lontano dalla gente. Raccontare cose senza senso mettendo nella condivisione del punto di vista il significato, scherzare su un mondo buffo come se non ci fosse quello amaro e poi con quel sorriso ancora impressi affrontare il lato brutto delle cose. Passare del tempo consapevolmente, invece che semplicemente invecchiare inconsapevoli, creare ponti e contatti, mescolare storie, attraversare incroci improbabili.
Guardare video stupidi alla televisione o parlare di zingari e razzismo. Scontrarsi per rimbalzare, scontrarsi per incontrarsi.
Selezionare i raccontastorie ma non la sceneggiatura, cambiare registro e mescolare le carte in tavola, Lasciarsi stupire dal diverso senza temerlo, spendere del tempo con grandi e bambini come se, per pochi attimi, fossero tutti membri alla pari della stessa tribù. ...
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30 agosto 2016

CORS, apache e jQuery, ovvero "il triangolo di ajax"

Cosa sono le chiamate CORS? 

Le chiamate CORS (cross-origin HTTP request) sono da sempre una bestia nera di cui il programmatore medio del web sa poco o niente.
Nella sostanza si classificano come chiamate CORS tutte le chiamate a servizi che risiedono su un dominio differente da quello della pagina che origina la chiamata.

Se dalla splendida homepage del mio sito:
http://miosito.mio/index.html
voglio chiamare un servizio sul server del mio amico all'indirizzo:
http://serverdelmioamico.suo/servizio.php

La chiamata tipica ad un servizio tramite ajax con jQuery è:
  $.ajax("http://serverdelmioamico.suo/servizio.php",
    {data:jsondidati,
     success:function(data){ //qualcosa col risultato}
  });

questa chiamata ricade nella categoria CORS. ...
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25 agosto 2016

No One Wished To Settle Here

Oggi mi piace pensare che il qui di cui si parla non sia un luogo fisico, bensì concettuale.
In particolare un "qui" artistico, come metafora di un qui dell'anima, troppo astratto per essere identificato.



Ogni volta che ascolto questo brano, mi si illumina dentro qualcosa, entro in risonanza col lo straziante disagio che esprime questo pezzo e, oggetto di una catarsi inevitabile, mi elevo di un gradino, vedendo come tante cose che normalmente trovo molto belle siano in realtà poca cosa a confronto con certe pietre miliari. Mi ritrovo sulla torre d'avvistamento di un muro di confine.
Fuori l'ignoto, dove vanno gli avanguardisti, gli avventurieri, ma anche alcuni disadattati o reietti a modo loro illuminati.
Dentro i territori conosciuti e colonizzati, ricchi di agi, dove le sfide sono mitigate da un contesto accogliente quanto ovattante. ...
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5 maggio 2016

Riflessioni su ciò che si dovrebbe

La mia bella è solita nelle sue frasi esprimere opinioni sul comportamento degli altri. Credo sia un comportamento normale (al di là del come e quanto esternarle) quello di avere opinioni sugli altri e sulle loro azioni.

Ascoltandola mi sono reso conto di alcune sfumature che mi hanno aiutato a capire degli snodi di ragionamento importanti. Lei usa spesso il "dovrebbe" riferito al comportamento dell'altro, ma in generale quel dovrebbe può avere almeno 2 sfumature distinte: dovrebbe nel senso che mi aspetto che lo faccia o dovrebbe nel senso che ritengo "giusto" che lo faccia.
Lei usa spessissimo la seconda accezione, mentre io sono più portato ad usare la prima, anche se sporadicamente uso anche la seconda. Questa differenza mi porta a riflettere sul rapporto con "l'Altro", con la a maiuscola, ciò che è fuori da me. ...
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