23 novembre 2009

Libero di non avere scelta

A volte mi sento un po' preso per il culo. Non essendo Gay questo mi infastidisce alquanto.

Per esempio, ho iscritto mia figlia grande, la bimba Gaia, alla materna e ho optato per l'ora alternativa a religione.

Al di là del senso di praticare l'ora di religione a 3 anni e pochi mesi, non l'avrei comunqu iscritta. Ma non è questo il punto.

Nessun problema apparentemente, i 4, 5 bambini che non fanno religione si riuniscono con quelli della classe di fianco e fanno altro. Già non era chiaro se 4 o 5 fossero i pesciolini (alunni della classe dei pesci in cui frequenta la mia bimba Gaia) o l'insieme degli alunni fra pesciolini e classe vicina. Sono un po' perplesso per questi numeri...sono convinto che se entrassi nelle 2 classi e chiedessi i nomi dei 4 evangelisti a tu per tu a tutti i genitori, anche in coppia, verrebbero fuori dei risultati strabilianti. Del resto sapere di cosa si parla non è mai stato nei punti focali del cristianesimo (e dell'ebraismo, direi), visto che chi ha provato a mangiare dall'albero della conoscenza è stato cacciato dal paradiso...

Amen, sono un numero sufficiente per poter fare altro senza essere troppo esclusi.

Peccato che poi eventi mistici non meglio specificati (immagino folgore divina e zolfo contro gli infedeli) abbia ridotto il numero a bimba Gaia e una bimba della classe di fianco.

Gaia deve da sola uscire dalla sua classe come una reietta e andare con la maestra della classe di fianco a fare un'ora alternativa. Quindi niente compagni, niente maestra e niente ambiente di classe.

Se non fosse l'ora di religione cattolica ma quella di induismo la parola che mi verrebbe in mente sarebbe "intoccabili".

Risultato: pianti e lacrime, "perché devo andare via", "ma io sono un pesciolino"...sì, perché sembra una sciocchezza ma a questa età il senso di appartenenza è forse più forte che per gli ultrà della curva (qualunque curva, credo), che del resto all'anagrafe sembrano diversi ma hanno circa la stessa età dove conta.

Quindi?
Due alternative: farla sentire una reietta e farla stare fuori a piangere per 1 ora con una maestra che non è la sua e una bimba della classe di fianco anch'essa in lacrime (ma almeno con la sua maestra), senza neppure molta speranza di poter fare attività alternativa, visto che mentre si piange raramente si riesce a fare altro (tranne ovviamente lo strapparsi i capelli e altre cose simili, che non mi sembrano in sé meno utili che un'ora di dottrina, ma comunque dannosi e svilenti). Oppure iscriverla all'ora di religione.

L'anno scorso, stando al programma, hanno imparato il valore dell'acqua come dono di Dio. Il battesimo e quelle cose là. Che l'acqua sia un dono di dio e non un presupposto alla vita mi sembra già abbastanza sciocco, visto anche che "ha creato" prima l'acqua dell'uomo. Se mai è l'uomo che è una maledizione per l'acqua "tu piscerai nei mari e quando ti organizzerai in società li inquinerai in modo sciente e organizzato"...mi sembra di sentirlo. Bah.

Risultato: ho iscritto la bimba Gaia a religione, mio malgrado. Perché a volte le alternative non sono reali. A volte la libertà è uno specchietto per allodole. A volte la possibilità di scelta è solo fonte di frammentazione.

Effetto collaterale: l'altra bimba, che essendo di famiglia musulmana ha ragioni più forti delle mie per non frequentare, adesso rimane da sola a piangere per un'ora...ma tanto mal comune mezzo gaudio era e resta una gran cazzata.

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