22 settembre 2010

Rom, Lussemburgo, Francia...





Lascio passare un po prima di affrontare questo argomento, per avere il tempo di digerire gli eventi e farmi un'idea ... equilibrata.
Premetto che non amo gli zingari e che quindi il loro rimpatrio mi lascia umanamente indifferente.
Aggiungo anche che sono convinto al 100% che Sarkozy abbia colto la palla al balzo per recuperare qualche punto in un momento nel quale, anche solo dieci anni fa, i francesi avrebbero preteso le sue dimissioni per l'affaire Bettencourt.
Infatti, 400.000 nomadi, sparsi su un territorio grande come la Francia (appunto), devono rappresentare - al massimo - un problema locale (furti, igiene, schiavitù minorile, forse sequestro minorile). Stop. Deve finire qui il discorso.
L'intervento di Sarkozy è già un abuso, perché provare ad applicare logiche nazionali a problemi locali crea più danni: la presenza di campi nomadi nella periferia di Parigi può rappresentare un problema che magari non pone l'accampamento del re e della regina in Camargue... dove anzi fanno parte del folclore locale.
Da emigrante capisco anche il discorso sull'integrazione (che allora deve valere anche per i mussulmani praticanti dei ghetti)... e quindi il rimpatrio (che pure non condivido).
Stendo un velo pietoso sul sostegno di Mr.B., giunto alle nostre orecchie come ridicolo e quasi delegittimante; mi soffermo invece sulle parole di quella ******* del commissario europeo che dal pulpito lussemburghese paragonava il gesto come una deportazione nazista.
Dubito che i nazisti riportassero ebrei, zingari, gay, oppositori politici o innocenti pescati a caso ai loro paesi di origine con voli di linea; i treni erano equipaggiati con vagoni bestiame, si viaggiava in piedi ed al buio, senza cesso, ed il capolinea non era minimamente paragonabile ad un paese (so called civile) appena entrato nella comunità europea.
(forse invece mi dovrei porre domande sulla presenza in Europa del Lussemburgo stesso - visto il suo regime fiscale quantomeno bizzarro?)
Restano irrisolti tutti i problemi:
rimpatriare (anche fossero) tutti i Roma non diminuirà la disoccupazione, non migliorerà i servizi di una nazione, non salverà le pensioni e solo nella migliore delle ipotesi potrà migliorare il quotidiano di qualche quartiere.
Sarkozy ed il commissario europeo, da politici navigati, non perdono occasione per distrarre l'attenzione dai problemi, usando la pelle di altri esseri umani.
Questo si, umanamente, mi tocca.

Almeno quanto l'addio a Sbirulino.

Enjoy,
JJ

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2 commenti:

  1. ho visto da tempo il tuo post e solo oggi sono riuscito a leggerlo...fatica!

    Beh, umanamente mi tocca comunque la deportazione di persone. Antipatici o no che siano. I non odio le "categorie" come il Rampo, ma so anche che servono per astrarre, in situazioni così delicate è difficile pensare di poter fare di tutta l'erba un fascio. Non ho seguito abbastanza per sapere se questo è il caso o no.

    Immagino anche io che in buona parte sia un'operazione di facciata (per distrarre o per fare bella figura presso gli insoddisfatti fra i suoi), però che Italia e Francia assumano, almeno a parole, posizioni così dure sui migranti di varia natura inizia a porre un problema politico a causa della rilevanza dei due paesi in ambito UE. Certo sin quando la Germania non approva il problema è solo sul tavolo (dove già non dovrebbe mai essere arrivato), ma se altri 4/5 non maggiori si aggiungessero al carrozzone potrebbe fare un ulteriore ed allarmante balzo avanti.

    C'è più di un problema locale, in questo. Al di là della legittimazione del Lussemburgo, è un gran bene che qualcuno dal centro abbia fatto notare che non è il caso. A fronte di silenzio da parte dei commissari ci sarebbe potuta essere una escalation di questo modo di pensare...

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  2. Io odio le categorie? In modo categorico, dici? :P

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