17 novembre 2010

Crisi di governo? Crisi dei governati?

Parliamo di Fini e della crisi prossima di governo? Ma si dai, un po'. Riflettevo sul fatto che di primo acchito Fini sta facendo la figura del moralizzatore della destra. Almeno a me. Cioe' mi sembra uscito dalle righe, tradendo le intenzioni di legislatura o meno, forse per riproporle e magari per perseguirle effettivamente, per dare voce a chi in quelle intenzioni ci crede veramente.

Ma sottolineo, che sembra. A me.

Il dubbio. Sara' cosi'? Cioe' devo davvero fidarmi di uno che e' stato per quindici (o sedici? !!!) anni al servizio di vassallaggio del suo cavaliere, rimandando di volta in volta lo spazientimento definitivo?
Oppure e' successo qualcosa dentro a quella inchiesta sulle proprieta' di Montecarlo, portata avanti dai giornali filoregalisti?

Un po' la faccenda puzza. Nelle sue dinamiche, nei suoi tempi.
Sono perplesso. Mi fa piacere. Mi devo aspettare che la maggioranza maggioritaria, che allo stato attuale NON riflette una maggioranza nel paese, non riotterra' il suo status? Ne uscira' rafforzata? Secondo me la prossima campagna elettorale sara' davvero importante, e giocata quasi senza regole. Quasi?
bah.

Ad ogni modo mi chiedo che fine fara' la mia "sinistra estrema" come la chiamano in tivvu' i servi del giardino del re.
E anche poi i pochi altri dai.

Non vedo da anni Diliberto, Ferrero, il buon Fausto. Vedo solo che elezione dopo elezione, non solo non ci garantiscono un quotina proporzionale all'interno del loro maggioritario, ma di fatto ci considerano cancellati, per cancellarci.
Tranne che per chiedere appoggio per gonfiare un po' quello stiracchiato 30% che non li porta da nessuna parte, se non a prendersela con chi non la pensa proprio ma proprio come loro.

Quindi? Fare un accordo per governare e rispettarlo sarebbe cosi' disdicevole? Considerare che lo stalinismo e' morto, ma che c'e' ancora qualcuno che e' contrario alle privatizzazioni, che lotta con i sindacati - quelli veri - sara' cosi' abominevole? E noi comunisti magari avere una comune falce e martello invece di 8, a spartirsi l'ultimo dei bricioloni del nostro ideale a rappresentarci?

Boh, dubbi su dubbi.

Rampo

17 commenti:

  1. Condivido, quoto, rilancio al 100% il tuo smarrimento. E scadrò nel personale, ma almeno scrivo col cuore.

    Non mi fido di fini. Ho seguito la faccenda da una posizione "privileggiata", e quello che si mormora qua, il segreto di pulcinella, è che fini abbia ammesso solo una parte di verità.
    Che poi non sia l'unico politico italiano proprietario a mc pare essere un fatto; che oltretutto sia uno dei pochi a non avere nel principato una residenza fiscale - forse - salva ai miei occhi quel briciolo di morale che lo pone un gradino al di sopra dei suoi ex compagni (non c'è bisogno di spostarsi ad antigua per trovare l'euro italiano).

    Ieri sera ascoltavo in tv il nano dei galli transalpini, farsi vivisezionare dai tre vespa nazionali (vi ricordate Prodi con vespa?) per una prima serata in diretta a reti unificate (due commerciali ed una pubblica).
    Pragmatismo ed esposizione.
    Mi basterebbe anche questo, che il PdC di turno, anno dopo anno, accettasse di presentare il bilancio del fatto, del farò e dell'abbandonato e perchè è stato abbandonato.
    E la sinistra?
    Anche qua è frantumata, ma esiste ancora un partito socialista. Ed esiste anche un partito - vero - di verdi, indipendente dalla sinistra.
    Ieri non ho potuto evitare di invidiare a questi maledetti francesi per quel barlume di pragmatismo che ancora li contraddistingue.
    Se, se, se, se e tanti se. Ma se l'Italia non mi avesse rubato l'anima, la voglia di cambiare, non me ne sarei mai andato. Davvero, mai.

    Enjoy,
    JJ

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  2. Il mio disappunto per la posizione di Fini l'ho già espresso qui (http://pdepmcp.blogspot.com/2010/08/mi-viene-il-vomito.html) e non posso che ribadirlo. A diffenza di JJ vedo peggio chi si atteggia da santo e si accompagna con i diavoli sapendolo, che i diavoli stessi. Non fosse altro che per questione di coerenza.

    Che io sappia bertinotti si è ritirato dalla vita politica attiva, la sua corrente è adesso portata avanti da Vendola, che di visibilità ne ha decisamente parecchia.
    Ferrero è poco visibile, del resto rappresenta in condivisione con altri, una fetta molto piccola di persone. Purtroppo è la fetta con cui sento maggiore affinità.

    Anche io, come JJ, sento la mancanza di pragmatismo, ma credo che la pipposaggine sia da sempre caratteristica portante italiana. Gli stati a troppo elevto pragmatismo (USA in primis), mi piacciono anche meno di quelli pipposi. Che in termini di PIL funzionino meglio è un altro discorso.

    Qui il problema non è tanto pragmatismo/riflessività, è che questi due poli si confrontano su vicende personali dei nostri politici e affini (PdC e amici/che assortiti). Non credo che il problema sia tanto di metodo quanto di bersaglio.

    In questo periodo, più che dubbi sento "solitudine". E questo mi rende triste. Vediamo che succede...

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  3. Onestamente Vendola ERA il prosecutore della linea rifondarola, ora non capisco. Lo vedo PIDIZZARSI sempre di piu': che cosa c'entrava alle primarie? A me sembra piu' in corsa con alcune correnti del PD che con Ferrero, cioe' faccio davvero fatica a dargli una posizione. Sono io che sono disattento?

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  4. Alla famosa conferenza del PrC con lo scontro fra la mozione Vendola e quella Ferreo, dopo l'abbandono del Fausto, il segretario è diventato Ferrero (a seguito della vittoria della sua mozione), portatore di una linea + dure e di autonomia dal PD. Vendola (appoggiato dal Fausto, già senza potestas ma sicuramente ancora con auctoritas), il fuoriuscito, era il portatore di idee di mediazione e alleanza sin dal principio. Così l'ho vissuta io.
    Poi fra regionali e altri inciampi il PD si è accorto che Vendola serviva e ha aperto a maggior dialogo. Vendola si è trovato un dito in offerta e ora prova a prendersi il braccio (se posso fare una battutaccia sessista: il culo).
    Questo è come l'ho capita/interpretata io. Entrambi sono andati avanti per il loro percorso senza grandi scossoni, solo adattandosi alle opportunità.

    Ora gli uni sono quasi estinti, come molti dinosauri cui assomigliano, gli altri sembrano un versione dura del progressismo Weltroniano. E io mi sento solo.

    Tu come l'hai "vissuta"?

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  5. Per JJ: Non sono sicuro di essere pienamente bisognoso di pragmatismo. Cioe' la politica e' fatta di scelte, su questo non ci piove, ma che devono essere supportate da ideali, importanti almeno allo stesso modo. Mi piacerebbe che chi parla di aiuti alla famiglia, poi non aiutasse le banche: cioe' la mancanza dell'equazione secondo cui queste sono le mie scelte funzione dei miei ideali secondo me viene prima. Ma e' un'idea un po' confusa, lo ammetto.

    per PDE: In realta' credo che tu la riassuma molto bene, a me a pelle rimane la sensazione che dopo il fallimento sovietico e di fronte alla grande incognita della Cina, ci si vergogni di essere comunisti, anche comunisti all'italiana. Cioe' dell'estinzione, che mi sembra piu' suicidio che omicidio, la sensazione negativa mi rimane dal qualunquismo berlusconista, che favorito dal maggioritario (che non e' un sistema adatto alla nostra cultura), ha imposto che la nostra sopravvivenza fosse un insulto, una colpa, anche a chi poteva ben rispondere alle obiezioni qualunquiste del popolino ignorante.

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  6. Ma non si può neppure, in nome degli ideali, diventare complici di chi, i problemi della nazione, non vuole risolverli per interessi personali (lobby, PdC, collusi, corrotti, mafiosi, faccendieri, figli di papà, onorevoli a vita, baby pensionati, falsi invalidi, sindacati che difendono ladri, vado avanti?).
    In nome dell'ideale si pretende di trovare una buona soluzione, una soluzione migliore... ma sono passati vent'anni da mani pulite, ed ancora - per esempio - parliamo di come risolvere problemi ereditati all'epoca. Ad un certo punto bisogna prendere una decisione, non viviamo in un clan dei puffi: oggi grande puffo decide, subito la legge è applicata.
    No, l'Italia è tanta roba. Tempi lunghi.
    Se oggi governo decide, quando va bene la legge si applica mesi dopo, e la storia non si ferma, tempo per migliorare ed evolvere ce n'è.
    Non so, con l'età mi sento arrivato al punto di poter puntare il dito contro quei duri e puri dell'ideale ed accusarli di aver rovinato la mia Italia, almeno quanto la camorra, berlusconi, i papi e mussolini. Accusa che si fa più forte, soprattutto quando al governo ci sono anche stati, ed avrebbero avuto anche la possibilità di dare delle soluzioni ... migliorabili, ma almeno di partenza, almeno un inizio, almeno quel messaggio per dire che ci hanno pensato loro e che il governo del fare (male) non è solo responsabilità della destra (questa destra).

    Enjoy,
    JJ

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  7. Se ti chiamo per mettere 4 chiodi, e tu mi dici che metti chiodi, ma poi mi metti 500 fisher, e 1000 viti, a capocchia tua, per me non hai fatto un buon lavoro. La misura, la mia misura, del tuo operato non e' al chilo, al metro, al numero di cantieri aperti: la mia misura e' proprio nel rapporto tra quello che dici di fare, che poi io mi aspetto che tu faccia, e quello che farai. Cioe' a reti unificate vedrei il PdC dire che non ha aumentato le tasse tagliando quali servizi. E non fermarsi alla prima meta', troppo comodo fare la lista della spesa.

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  8. @Rampo: sì, anche io mi sento colpevolizzato, ma non per questo mi sento colpevole (cioè non ho ancora assorbito la loro idea che io sia nel torto). Forse i primi cedimenti li ho sentendo che certo linguaggio mi suona vecchio. Non è che la lotta di classe non esista più, è che le classi sono cambiate e a riproporla con le stesse parole di allora sembra di parlare di lotte x la sopravvivenza fra tirannosauri e brontosauri.

    @JJ: sento parlare lo sconforto e la frustrazione, che danno totale spazio alla reazione all'elemento esasperante. Però il pragmatismo senza una serie di idee/ideali che guidino le azioni portano a una serie di degenerazioni aberranti.
    Allo stesso modo quando gli ideali diventano troppo strutturati e non hanno come centro l'uomo in sè ma le sue sovrastrutture (come l'economia), si rischia una deriva di stampo sovietico; quando sono troppo spicci e hanno al centro l'efficienza si rischiano le derive di destra.
    Ma anche le derive mi sembrano meglio che agire a caso, sperando che dal caos nasca qualcosa.
    Quello che probabilmente ha esasperato te, e affligge anche me, è notare come la ricerca dell'ottimo blocchi anche le azioni che farebbero di per sè del bene. Questa è la deriva del pipponismo italiano.

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  9. Se mi chiedi di usare 4 chiodi per appendere al soffitto di una chiesa del 1200 un sommergibile nucleare da esporre in una mostra attesa da un pubblico di 10.000 spettatori, paganti, ed io lo facessi, sarei un criminale.
    A questo infatti servono dei giornalisti, a non lasciare il monologo e soprattutto ad evidenziarne le ombre, a chiedere spiegazioni.
    Una delle domande più cattive ieri ha rguardato la ricca sigora Oreal (Bettencourt) e la morbidezza del nano nei suoi confronti... la candida risposta del pres. mi ha disgustato, ma non ho potuto fare a meno di apprezzarne il risultato finale: ho preferito recuperare 11 miliardi all'anno(su 80 circa), che non farla fuggire in svizzera senza beccare un soldo, ne ora, ne mai.

    Come non considero l'Italia il clan dei puffi, è troppo facile astrarre a muro e chiodi senza prendere in considerazione annessi e connessi.

    Un programma elettorale non definisce univocamente e precisamente la soluzione, ma impegna chi viene votato a cercare e trovare la soluzione - essendo in democrazia (Francia docet) anche con consultazioni popolari partecipative (oh, aperta e volontaria come formulari spedibili per posta o siti internet dedicati ai grandi problemi ... visto che ci hanno pensato spero anche che siano capaci di usarli onestamente) ed in accordo - quando possibile - con le opposizioni... poi l'ideale alla base del partito ne detterà la scelta, la direzione, il connotato e forse la priorità. Ma si chiama democrazia, nessuno ti obbliga a candidarti se non vuoi responsabilità, nessuno vi obbliga a votarti se lavori male o sei antipatico o ti scopi le minorenni. Oggi governi tu, domani - magari - io.
    Purtroppo nutro talmente tanto rancore per il marcio che ho visto, che continuo a vedere in quei coglioni con la maglietta rossa che hanno avuto la possibilità di governare, dei traditori - anche se con degli ideali nobili ed esteticamente belli.
    Purtroppo la politica non si può fare con l'estetica.
    Sorry,
    J

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  10. @pdepmcp (che scriveva sopra di me): [Quello che probabilmente ha esasperato te, e affligge anche me, è notare come la ricerca dell'ottimo blocchi anche le azioni che farebbero di per sè del bene. Questa è la deriva del pipponismo italiano.]

    Pipponismo sinistrorso, soprattutto, che ha lasciato campo libero a quell'incarnazione della merda di proporre il suo governo come il governo del fare... dando ora alla destra italiana l'attributo di operosità, ed alla sinistra quello di pipposità.

    Penso che Prodi in pochi mesi avesse fatto molto più e molto meglio di vent'anni quasi di b., ma il naufragio mesto di quel progetto - pieno di difetti, pieno di incongruenze e di merda da annusare per poter salvare l'italia (mastella), quello è la pippa imperdonabile. Quella era la piattaforma dalla quale poteva nascere un progressismo laico ed una opposizione di destra pronta a governare in periodi di crisi.
    Ora questa destra sta rinascendo dalle ceneri di un tradimento e piena di quei voltagabbana che non sono mai stati berlusconiani, ed il progressismo italiano si aggrappa ad un culattone blairiano più per la trasgressione che rappresenta che per le idee sociali, ecologiche, amministrative che propone.
    Oltre che solo, mi sento anche ... in esilio :-D

    Sob,
    JJ

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  11. In realta' il concetto stesso di democrazia e' piuttosto sfuggente, in un sistema dove dettano legge i rappresentanti del 40% degli italiani. Il maggioritario a me sembra una dittatura della maggioranza aritmetica. Sara' per la stabilita'. Ma io vedo la polizia che il popolo lo carica, e non mi sembra democratico. E vedo che il dialogo in parlamento e' morto. E non mi sembra democratico. E lo si fa sopprattutto per essere pragmatici. Ma non mi sembra democratico. E poi se mi vuoi dire che la similitudine era troppo restrittiva allora accolgo la critica. Il senso e' che se ti eleggo in base a certe promesse, ad una certa attitudine, fatto salvo che non ci sono vincoli di mandato, sarebbe onesto che almeno non nascondessi che da quelle promesse stai prendendo le distanze. E allora un po' di estetica io la vorrei, eccome.

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  12. @Rampo: Se stai andando nella direzione de "l'Italia non è una democrazia", mi dissocio totalmente. Secondo me lo è anche se a volte non mi piace il modo in cui lo è. Forse lo è anche perché non mi piace: non ne condivido le scelte e la direzione, ma se la condividessi in toto probabilmente sarebbe la mia dittatura, non uno stato democratico. Lo è, a mio avviso, anche se sceglie di autolimitarsi a fini pragmatici o di altra natura.
    Non condividere certi atteggiamenti di chi governa o ha poteri o li rappresenta non equivale a dire che non c'è democrazia.

    Sul maggioritario, sai che io sono da sempre a favore del proporzionale, ammettendo la variante dello sbarramento a puro fine di semplificazione. Allo stesso modo non vedrei male la riduzione dei parlamentare a 100 + 50 (camera e senato) o simili, che poi di fatto sarebbe un implicito sbarramento all'1 o 2 % rispettivamente. Il maggioritario è, matematicamente, potenzialmente una truffa (per non parlare del premio di maggioranza). Questo non toglie che chi governa adesso sia una compagine + grande e + coesa di chi è all'opposizione. Da questo punto di vista mi schiero un po' con il pragmatismo alla JJ: sono al governo che governino, bene o male che sia, purché lo facciano (ovviamente secondo le loro idee/ideali), con o senza compromessi (seguendo la loro cultura). Poi si trarranno le somme. Pur essendo il maggioritario una truffa, senza il supporto popolare, solo casi eccezionalmente degeneri possono ribaltare clamorosamente il risultato del voto.

    @JJ: sì, la pipposità è + di sinistra. Come è più di sinistra il fatto di cercare di vedere il problema nella sua interezza, anche dagli occhi di chi è più debole (e quindi facendo un esercizio intellettuale non banale, perché significa che chi ha il potere deve saper vedere il mondo dagli occhi di chi non lo ha), e non solo dai propri, o secondo i propri interessi. Conciliare le esigenze di tutti (perché anche a vedere il mondo con gli occhi dei deboli si devono fare i conti con le regole dei forti, che i deboli li schiacciano) richiede più equilibrio, più analisi del problema. Calpestare i diritti delle persone normali è più facile e più diretto. Alzare l'età pensionabile è il modo becero di risolvere le difficoltà della previdenza, pensare un modo più equo di gestire il problema è eccezionalmente complicato. La sinistra non ci riesce, la destra non ci prova. Facile essere pragmatici così, basta dire sempre e solo: "il culo ce lo metti tu".

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  13. Giusto una nota, per me il pragmatismo, include il considerare anche la tutela, i diritti dei deboli. E questo esercizio, ho imparato proprio dai maledetti francesi, non è una prerogativa solo di sinistra. Mi ha spaesato e mi ha ferito, come italiano, ed ancora una volta, l'ho invidiato.

    Accettare che la polizia carichi gente che incendia macchine per strada è pragmatico, pretendere che il parlamento si interroghi del perchè delle persone bruciano auto per strada è democraticamente pragmatico.

    Ma una polizia che carica manifestanti pacifici ed un parlamento morto, scusami Rampo, non ha nulla di pragmatico. Lo sarebbe se per accettare questo il potere d'acquisto del minimo salariale fosse il più alto del mondo, lo sarebbe se un affitto a Milano costasse 350€ al mese, lo sarebbe se un evasore fiscale venisse spedito a lavorare in un campo di concentramento, ed il suo patrimonio equamente diviso fra tutti i contribuenti, lo sarebbe se tu, pd, tua moglie, l'invalido ed il disoccupato, il pensionato e la casalinga, lo studente come il pompiere e l'immigrato foste soddisfatti del vostro tenore di vita, dei servizi che lo stato vi mette a disposizione, e consapevoli che tutti, ma proprio tutti, aveste accesso ad una vita civile, a quel minimo di dignità che uno stato deve garantire (e che non ti preoccupare, neppure la Francia può garantire).

    Oggi, beaujolais... santè! (mi manca tanto poter alzare un bicchiere con voi :-) )

    JJ

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  14. x PDE. Ti diro'. Non essendo per me l'Italia ne' un valore ne' un disvalore, ma semplicemente una penisola, non faccio fatica a dire che nel suo ordinamento, allo stato attuale, vedo delle forti aggressioni agli ideali democratici che invece permeano la Costituzione. La Costituzione materiale, permette leggi ad personam, censure, conflitto di interessi, insulti alla magistratura che elegantemente non si espone allo stesso modo con campagne mediatiche. La Democrazia, per quello che ne capisco io, c'e', ma non e' in salute.
    Per il resto condivido, certo.

    x JJ Una polizia che carica i manifestanti che si oppongono alla SECONDA discarica nel parco del Vesuvio, che e' piu' facile che trovare una soluzione alternativa, per me e' totalmente e incontrovertibilmente segno che il pragmatismo (che io leggo come sbrigativita') ha preso il sopravvento rispetto alla discussione. Antidemocratico, sicuramente.

    Se poi penso alla Francia di Chirac che con tutto il mondo contrario bombardava per esercizio Mururoa, faccio davvero fatica a credere che chi guarda al presidenzialismo alla francese si renda conto che ogni modello ha sicuramente ampie falle.

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  15. Di difetti si tratta. E non siamo qui a discutere se la Francia sia una democazia perfetta o meno. Non lo è, non smetterò mai di ripetermi.

    Quello che tu vedi come pragmatismo io l'ho vissuto come uno dei motivi per andarmene: una presa per il culo. Ti si fa credere che tu sei un estremista per farti ideologicamente fuori. Per discreditare la tua opinione e non renderla idonea al quieto vivere.
    Ma non posso neppure difendere o condividere il punto di vista di chi dice sempre di no a priori, guardiamoci bene negli occhi Rampo, in qualunque parte d'Italia tu ti possa muovere, ci sarà sempre un buon motivo per non fare una discarica, una strada, una centrale elettrica, una ferrovia, un ospedale o una prigione.
    Ma sono strutture spesso necessarie, e vanno fatte.
    Come è sicuro che in qualche modo la politica debba rispondere agli industriali per riportare lavoro in italia. (certo poi che la mia ricetta sarebbe molto diversa da quella auspicata da marchionne - ma allo stato attuale, dove un sindacato riesce a reintegrare dei ladri ripresi a rubare bagagli in aeroporto, scusa, ma non aiuta.)

    E come sono sicuro che il sistema giuridico sia - da qualche parte - intoppato.

    Ed a furia di cercare l'ottimo, senza dare un limite di tempo a questa ricerca che cosa hanno ottenuto i nostri lungimiranti politici?

    Il risultato attuale, il disgusto lo provo sapendo che, grazie a tante pippe, si è dato carta bianca questa destra - mafiosa, totalitaria, corrotta, disonesta - la possibilità di proporre ed attuare le sue soluzioni. Soluzioni spesso irragionevoli, dannose, e attuate in urgenza (il sistema protezione civile), fatte passare per responsabilità... e solo perchè non c'è mai stata una vera, sensata, pragmatica, proposta alternativa, che sapesse porre un limite alla pippa - se in X settimane non trovi una soluzione migliore, pazienza, lavori e fai con quello che hai trovato.

    Questo sarebbe, ragionevole (secondo me).

    Enjoy,
    J

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  16. Ma quindi siamo d'accordo che non e' il fare x il fare un fare pienamente soddisfacente?
    Ma deve essere un fare discusso condiviso, che soddisfi di piu' i piu' e di meno i meno. Questa secondo me e' democrazia. Il compromesso, qui lo dico e qui lo nego, e' alla base del mio concetto di democrazia. Mi fai la discarica sottocasa? Almeno non mi fai pagare tasse per due generazioni. O mi costruisci una scuola e un ospedale subito accanto. Senno' e' ovvio che mi sento di serie B.
    Io credo che nessuno voglia la discarica sottocasa, vero, ma che sia un sacrosanto diritto non avere una seconda discarica sottocasa, quando c'e' chi non ne ha neanche una (e quando poi si e' in un parco)! Come credo che un treno ad alta velocita' sia secondario rispetto alla situazione stradale, come credo che, in linea di principio, vorrei che qualcuno che condivide programmaticamente il mio sentire mi rappresentasse tra 600 seggiolini, invece che ne fossero REGALATI a decine a chi si e' dimostrato piu' numeroso e piu' solido degli altri. E' l'assolutizzazione del relativo. Altroche'.

    PS E comunque un bel brindisi a distanza ci sta bene! Io sto per inaugurare la nuova abitazione con uno sforzatino comprato apposta apposta... ;)

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  17. appena stappato il beaujolais... alla vostra!
    JJ

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