27 dicembre 2010

Ragnatele sugli occhi

Mi sono trovato a tavola a battibeccare su Twilight, saga, "robetta da quindicenni" dice, con un collega che continua ad aggiornarsi sul suo facebook guardando il telefonino giornata facendo, ma prende le distanze con superiorita' dalla saga dei Cullen e dalle loro vicende. Che sono una storiella e' vero. Ma che leggero per leggero, non hanno un peso atomico inferiore alla dipendenza dai social network, e' altrettanto vero.
Io non ho resistito dallo sbroccare con "ha parlato il fan di facebook...".
E mi sono sentito dare del disadattato. Gasp. Se adattarsi vuol dire vivere in simbiosi con gli eventi da Grande Fratello della vita altrui (ho fatto la doccia, ho letto un libro, ecco le foto della mia festa), sono ben contento di essere misfit, ma di brutto. E' davvero da morti cerebrali vivere in tanta simbiosi. Da mentecatti.

Ora, sara' un po' per spocchia, un po' per antipatia generale per un certo tipo di beccamorti che si trovano sui social network, un po' per allergia innata ai perditempo da bar, ma io lo trovo davvero uno strumento da ragazzina 15 enne, se usato con tanto trasporto, e con cosi' tanta attenzione morbosa.
E con tutto il rispetto per le ragazzine 15 enni, che e' giusto che si nutrano di faccende facili per staccare dagli impegni della scuola (...). Vabbe' dai. Ci siamo capiti.
Ma signori no. Non puoi aggiornarti sulle c@zzate della giornata altrui, e tutti i giorni, e piu' volte al giorno, e dire che se non lo fai sei un disadattato. Sei tu che sei un bamboccio.

Io lo capisco che sia bello ritrovare amicizie andate perse da anni, che sia bello recuperare il contatto umano grazie a questo strumento, che sia bello anche sentire qualcuno che e' distante, per tanti motivi. Ogni tanto.
Ma c'e' un limite. Il resto e' rapporto umano, e' spessore del sentire e del trasmettere, del confrontarsi.
Il resto e' scambio, empatia, solidarieta', anche critica reciproca se si vuole, AMICIZIA, che sono importanti se vissuti: simulati sono medicine palliative per persone sole.
Se non ti rendi conto che per mettere assieme i tuoi 500 contatti su facebook sei dovuto rimanere ore e ore da solo, sei infelicemente miope, caro mio.
E chi si ferma li', e li passa ogni goccia distillata del tempo libero che la mamma a trentanni suonati gli regala sobbarcandosi il letto da fare quando si alza nel pomeriggio, i suoi panni da lavare stendere e ritirare, e la sua cameretta da pulire, chi non ha ancora voluto prendersi sulle spalle il peso di una vita adulta, non puo' permettersi di parlare di disadattamento. Comunque.

Vivere, almeno per me, e' un'altra cosa. Ma totalmente un'altra cosa.

3 commenti:

  1. un aspetto eccezionale di questo post è che, conoscendoti, riesco a immaginare il tatto e la "simpatia" con cui hai pronunciato "ha parlato il fan di facebook...".

    Chi non ti conosce, di persona intendo, non in modo bamboccesco su un blog, si sta perdendo il succo eccezionale di questo post.

    Anche io non capisco i "disadattati" di faccia libro, ma sono altrettanto sicuro che loro non capiscano me e credo che nella diversità dei modi di vivere ci sia la più grande ricchezza possibile. Quando ci si vuole confrontare.

    Permettimi di dire, che per quanto a grandi linee condivisibile, questo post è l'immagine del fatto che tu ed io siamo ormai vecchi e un po'...fuori dal giro. Noi 2 e quelli che hanno clickato su eccezionale per questo post.

    Ma anche essere vecchi ha i suoi pregi: non vedo l'ora di arrivare ai 74 per vedere se Ruby (di adesso, non di fra 40 anni) la dà pure a me...

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  2. Boh forse dovrebbero rispondere i due (a proposito, li ringrazio!) che hanno optato per l'eccezionale. Mi sembra piu' rivolto a loro il commento. Io si', sono stato ironico, e forse un po' cattivello, ma era l'ennesima volta che sta storia dell'"io sono superiore a chi segue twilight" saltava fuori. Ed il succo e' proprio quello: se non sai rispettare chi la pensa diversamente da te, con gli apostrofi e l'ironia beffarda, allora aspettati lo stesso, soprattutto visto che sei un bersaglio cosi' facile. Colpirne uno per educarne uno. ;)

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  3. Tra l'altro e' scomparso un "eccezionale". Sono curioso.

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