29 maggio 2014

La memoria che non c'è

Verba volant, Scripta manent.
Beh, dipende che scripta e dove. Recentemente mi sto rendendo conto che i social network hanno l'immediatezza di una chat, le potenzialità di un raduno, la puntualità di un evento programmato, l'estemporaneità di un incontro casuale.... e la volatilità di quattro chiacchiere al bar.
Per tutte queste caratteristiche li usiamo (e li uso) sempre di più. Sono il mezzo di comunicazione più immediato che abbiamo a disposizione. I social in qualche misura definiscono una immagine di noi attraverso la quale comunichiamo e alla quale affidiamo gran parte della memoria della nostra comunicazione social(e).

Twitter rende non ricercabile cosa hai detto dopo poco. Facebook da subito, ma lui tiene tutto, sempre accessibile ma in un marasma tale che diventa irreperibile. Non indicizzato e arbitrariamente ordinato, nella sostanza ogni contenuto diventa irreperibile dopo poco.

Mi è capitato di andare a cercare un contenuto di poche settimane fa (2 o 3) che sapevo da chi era stato condiviso e sapevo di averlo condiviso a mia volta. Ci ho messo 20 minuti e ho dovuto scandagliare la timeline di 2 persone per ritrovarlo (solo su quello di una delle 2 tra l'altro). E non sono uno di quelli che fa 200 post al giorno.
Oggi ho affidato al commento di un post di un amico la mia analisi politica della sconfitta del M5S alle europee, di cui peraltro parlo anche qua, seppure in modo meno ragionato. Il luogo di discussione ideale, apparentemente, eppure so già che fra 2 mesi quella traccia sarà andata completamente persa. Senza il link di qui sopra lo sarebbe già fra 5 giorni, probabilmente.

I blog invece si vanno un po' a spegnere a favore della comunicazione social, o almeno restano anfratti inesplorati se non fortemente collegati con una vetrina che li mostri...eppure qui con un piccolo sforzo ci metto un attimo a ritrovare questo post, giusto per citarne uno correlato al commento di prima.

G+ lo frequento di meno, ma l'impressione è analoga...forse mi sbaglio. Approfondirò

Tornando ai social, è tutto lì, debitamente archiviato e probabilmente analizzato da chi fa studi di mercato, sociologici e datamining non meglio specificato. La riprova è il famoso generatore dei tuoi 10 anni di FB: i dati ci sono eccome! Forse twitter non li ha, ma fb sicuramente sì.

Teoricamente è tutto reperibile, praticamente qualunque contenuto è impossibile da ritrovare. Mi chiedo se dietro ci sia una volontà.

I social sono senza memoria.
Social volant, scripta quoque.

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