Quest'anno è l'anno della riscossa per la mia vita letteraria. Complice il viaggio in metropolitana per andare a lavorare, ma anche una certa voglia di rimettermi a leggere, sto accumulando una bella pignetta di libri letti durante l'anno.
Dei primi che ho letto ( L'Amuleto di Samarcanda, primo della trilogia di Bartimeus, Black Flag e una roba sui Maya) ho già scritto in qualche post passato; proseguo quindi con la mia rassegna letteraria personale:
Ho letto il secondo (L'Occhio Del Golem) e il terzo (La Porta Di Tolomeo) della trilogia di Bartimeus. Se L'Occhio del Golem non mi ha emozionato perché svia un po' dall'asse portante della storia e viene tirato un po' troppo per le lunghe, l'ultimo mi ha letteralmente esaltato! L'ho finito da troppo poco per poter essere obiettivo, ma sicuramente la trilogia nel suo complesso si posizione fra le migliori opere fantasy che abbia mai letto! Il tutto arricchito anche da un finale che soddisfa in pieno, chiudendo la lunga storia come meglio non si poteva. grande.
Per restare in tema fantasy ho iniziato un'altra trilogia, tornando a un vecchio amore, la coppia Weiss Hickman che tante emozioni mi aveva regalato in passato. Il primo libro di questa trilogia si chiama I Draghi Del Sole Morente. Che dire, è scritto bene, ha molti contatti che le 2 trilogie di dragonlance con cui avevo iniziato ad apprezzarli, ma se ne distacca in modo da non essere troppo legato ai personaggi. La storia c'è, e questo è un bene, la divisione in trilogia, almeno per ora, è un artificio fastidioso: il primo libro non finisce, così come il secondo non inizia. Se la trilogia di Bartimeus è composta da tre storie separate, che però sono collegate fra loro, rendendo giustizia al senso di trilogia, qui siamo di fronte a un unico romanzo pubblicato in 3 parti con 3 titoli diversi. Peccato. Comunque storia tradizionale, ambientazione anche (è sempre Krynn, per chi conosce la coppia di autori), nulla di stupefacente, ma comunque piacevole e senza troppo gusto di trito e ritrito.
Nel mentre c'è stato un secondo tentativo di entrare nel mondo di Evangelisti con il primo libro della saga di Eymerich: Nicolas Eymerich, inquisitore. Che dire, il libro è carino, sicuramente c'è una ottima intuizione su come strutturare la storia, ma resta un po'....sterile. Non so, è un libro che consiglierei più per la strana idea di alternare i capitoli in modo da seguire 3 storie contemporaneamente: la prima, quella dell'inquisitore, ambientata nel XIV secolo, che ricorre un capitolo sì e uno no, le altre 2 ambientate una ai giorni nostri una nel futuro (2100 o giù di lì), che ricorrono un capitolo ogni 4. Interessante. Peccato che questo medesimo approccio lo avessi visto in Black Flag e ciò mi fa pensare che Evangelisti si sia seduto su uno stile narrativo ripetendo se stesso.
Non ricordo come si è piazzato in sequenza, ma ho letto anche Previsioni Del Tempo, romanzo breve (o racconto lungo) di Wu Ming. L'ho trovato, oggettivamente, deludente. Alcuni passaggi di stile sono strepitosi, ma per lo più il libro è di una pesantezza insostenibile. La storia potrebbe essere interessante, ma almeno quando c'è un messaggio chiaro si potrebbe evitare il finale che lascia un enorme punto di domanda nella testa del lettore. Oh, poi magari è colpa mia che l'ho letto un po' svogliatamente a causa dello stile che spesso mi ha oppresso, ma la storia breve mi è parsa protrarsi troppo a lungo e il finale non chiudere una storia che invece ha avuto un unizio ben chiaro e penso anche un finale ovvio nella testa degli autori. Ma non nella mia.
Peccato, bocciato.
Ho riletto anche il mio romanzo preferito del mio autore preferito, ossia L'enigma Del Solitario di Gaarder. Che dire, si conferma come il mio romanzo preferito del mio autore preferito, o meglio, fra quelli del mio autore preferito...o di uno dei miei autori preferiti. Bah, mi sono ingarbugliato da solo! Una storia un po' strampalata fatta a scatole cinesi che è solo un grande spunto per riflettere sulla vita, su quanto sia straordinario essere al mondo e su quanto sia difficile ma importante non abituarsi al mondo, ma continuare a stupirsi e a fare le domande giuste, sempre. Forse meno toccante de La Ragazza Delle Arance, ma superiore come scorrevolezza perché non è tirato artificiosamente per le lunghe. Magari un po' pedagogico ma strepitoso: da leggere.
Se ho letto altro, in questo momento non me lo ricordo, quindi per ora chiudo qui, consigliando a tutti gli amanti del buon fantasy la scoperta della trilogia scritta da Stroud (quella di Bartimeus, sì) e di scoprire, per chi non lo conosce, Gaarder, partendo magari proprio da L'Enigma Del Solitario, anche se La Ragazza Delle Arance o In Uno Specchio, In Un Enigma andrebbero bene uguale.
Torno al lavoro, in attesa del viaggio di ritorno in cui potrò leggere un pezzo de I Draghi Della Stella Perduta, secondo libro della trilogia di Weiss-Hickmann, mentre strepito avendo scoperto che Wu Ming 2 ha pubblicato Il Sentiero Degli Dei da solista....
l'ultima trilogia dei draghi l'ho letta qualche anno fa e, complice il periodo particolare durante il quale l'ho letto, mi è rimasto nel cuore e la ricordo non senza una punta di serena malinconia.
RispondiEliminaHo scoperto di recente che autori come Saviano, Evangelisti, il collettivo WuMing sono stati catalogati nello stesso genere letterario (proprio da WuMing1,in una delle sue megapippe): new italian epic.
quando tornerò in possesso di tutte le mie facoltà posterò anche i link...
enjoy (noia)
JJ
Nel mentre, sapendoti un fan del genere, ti straconsiglio la trilogia di Bartimeus. Penso che apprezzerai.
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