14 gennaio 2013

Modelli

Non esistono sistemi o modelli che prescindano dagli assiomi.
Matematicamente è ovvio.
Socialmente altrettanto.
Dovrebbe.
Non lo è.

Recentemente mi capita di confrontarmi con un "ultra liberista", se così possiamo dire, che ovviamente vede il mondo in modo diverso da me.

Il modello che lui sostiene, dal mio punto di vista, ha già fallito. Più volte. Le prima già nell'800. Poi si è affinato, mascherato, mescolato, evoluto nell'aspetto, ora più accettabile, modificato nella sostanza, ora meno pura ma non più accettabile.
Lui la sostiene, io no. Ma capisco il fascino astratto che può esercitare.

Molti altri modelli economici hanno fallito, altri non ancora, altri oggi sembrano floridi. Ciascuno ha le sue "zone del mondo". E ha anche le sue "zone d'ombra".

Ciascuno sostiene il suo modello preferito, indipendentemente dagli assiomi.
"Se in Italia facessimo come in ....", "Se adottassimo il modello ....".
Se....non funzionerebbe probabilmente un cazzo.

Non sono uno scettico, penso solo che non esista nessun modello che possa prescindere dagli assiomi.

Gli assiomi sono le persone. O meglio, la mentalità emergente, delle persone.
Lo si voglia chiamare "senso civico", "morale comune" o altro...le masse hanno comportamenti emergenti che dipendono dalla loro mentalità, che a sua volta è influenzata dal contesto, e quindi dal modello attuale (benedetta dialettica).
Il cane si morde la coda. Non proprio...è solo che tutto dipende dalla solita variabile T, il tempo.
Qualunque modello che abbia l'obiettivo di non tracollare non può prescindere dagli assiomi attuali.
Si chiami liberismo spinto, non può convivere con una mentalità padronale che ha più dell'aristocratico che del borghese, si chiami stato sociale, non può certo convivere con una mentalità per cui essere parassiti dello stato è un obiettivo morale consolidato.

Bisogna educare. Educarci.
Con un modello che mostri la direzione, senza dubbio.
Con ciò che è preposto all'educazione e all'istruzione....a cui però si continuano a tagliare i fondi.

Ma per educare a un certo modello, bisogna prima aver deciso il modello.
Il cane si morde la coda. Ancora.
Per rompere il cerchio servono piani a lungo termine, una stabilità di vedute che generi una stabilità politico/dirigenziale.
Questo manca.
La lungimiranza.

Figli del nostro tempo, guardiamo al nostro orticello oggi, invece che a come sarà il campo che lasceremo alle generazioni future.
Un egoismo incommensurabile.

E ancora una volta mi viene da pensare che quando ci vuole una scossa, è meglio una scossa forte non ottimale che una statica alternanza che produce solo una fastidiosa vibrazione di fondo.

Però non riesco a pensare che una scossa forte sbagliata sia un bene e neppure che sia accettabile. Così mi trovo anche io a vibrare, senza direzione apparente...

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