con un po' di ritardo, usato anche per digerire l'evento, non posso non spendere almeno due parole per ricordare il 3° concerto del mio novembre: Isis.
Gruppo di spalla dei Transitional che si presentano n formazione a 2: basso e chitarra; gruppo strumentale che completa il suono con batteria elettronica e un po' di suoni d'ambiente assortiti.
Monolitici, massicci, enormi, sono così ossessivi da frastornare. Ultimamente la musica strumentale mi sta prendendo moltissimo, ma se, per fare un nome, i Long Distance Calling sembrano un lunghissimo e inarrestabile flusso di coscienza, fluido in costante movimento, i Transitional sono la ripetizione ossessiva di un unico pensiero, all'infinito, senza sosta, senza dubbi, senza ripensamenti. Non conoscendoli sono stati "troppi", magari, ripensandoci a posteriori, meriterebbero un approfondimento, che però difficilmente farò.
E poi eccoli: gli Isis.
Cavolo. Cribbio. Urca.
Immensi, veramente.
I suoni non mi hanno convinto a pieno, e meno ancora le luci sul palco che hanno relegato a un angolo buio uno dei membri, oltretutto con un volume troppo basso...si poteva quasi lasciarlo a casa!
Per il resto veramente eccezionali, forse più per chi non li conosce o si è avvicinato da poco che per chi li conosce da tempo, vista la scaletta un po' debole sui vecchi pezzi (1 a disco, tranne l'ultimo, suonato quasi per intero, saltando solo Stone To Wake A Serpent e la title track d'atmosfera Wavering Radiant).
Veramente superlativi, senza fronzoli, solo musica, e che musica.
Ho fatto passare 20 giorni prima di scriverne, ma ripensandoci sono ancora senza parole.
Consigliati a tutti gli amanti della musica che non vedono nel cantato l'unico punto d'interesse di un gruppo.
Memorabili!
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