So che mi tirerò dietro le ire di molti, ma a me Barack Obama, non convince.
Osannato da tutti prima di aver compiuto nulla di interessante, viene quasi il dubbio che non si sia neppure trattato di una esaltazione per le sue idee, ma più per un meccanismo di buonismo antirazzista senza tante radici alle spalle.
L'ho sparata grossa, lo so, ma i fatti sono fatti.
Le truppe sono ancora là, anzi lui chiede di mandarne di più e per il ritiro si usa un futuro che puzza di periodo ipotetico dell'irrealtà mascherato.
E il grande favore fatto alle banche, degno di un pacione che crede nel "fai un favore oggi che ti verrà restituito domani" si dimostra oggi, come era da tempo evidente a tutti, un errore strategico che di errore probabilmente non ha nulla: aveva da pagare qualche debito elettorale o qualche favore e l'ha pagato. Sì perché così stupido non può esserlo...spero.
Va in Cina e quasi non parla di diritti umani. Non dico che mi faccia rimpiangere Bush, ma almeno lui, con le sue gaffes riusciva almeno ogni tanto a dire delle cose. Brutte, ma almeno tangibili. Obama tace, quando parla. Ossimoro? Magari!
Ah, si e la riforma sanitaria? Fa così tanto schifo che persino i progressisti democratici non lo seguono più e sembra più facile un'apertura dei furbetti repubblicani che un appoggio da parte di chi vorrebbe uno stato più equo. Praticamente è riuscito a mascherare un favore ai poteri economici come una mossa per il popolo...per fortuna non tutti ci sono cascati, per ora.
Ora c'è la conferenza di Copenaghen. Vediamo il risultato che ne esce. Intanto si parla di riduzioni per gli USA un po' troppo lontane dalle aspettative e si rischia di far naufragare tutta la conferenza.
Il mondo occidentale e lui in testa si sono fatti sbeffeggiare da un sempre brillante Chavez che arringa le masse con il suo "se il clima fosse una banca l'avrebbero già salvata".
Che Chavez stia a sinistra o a destra è un dubbio che un europeo fa fatica a togliersi, ma che Obama stia un po' a sinistra è una panzana che solo un weltroniano avrebbe potuto credere. Un progressista americano che ha raggiunto certi livelli di potere è equiparabile a un nostro conservatore moderato. Per trovare un po' di sinistra nella loro politica bisogna abbandonare i politici di grosso calibro e andare fra i politologi, quelli che a farsi eleggere dal popolo sarebbero forse rappresentati di classe o giù di lì.
Spero di sbagliarmi, ma purtroppo lo penso da prima ancora che vincesse le elezioni e mi pare che i risultati stiano dalla parte del pessimismo: Obama mi sembra una gran sola. Un po' abbronzata, forse.
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