18 giugno 2010

Acronimi e filosofia

L'informatica si è evoluta in modo strano.
Centinaia di acronimi l'hanno sempre popolata, rendendo la vita difficile ai non addetti ai lavori, ma non rendendola facile neppure a chi ci vive in mezzo, perché ci sono troppi acronimi e alcuni sono ripetuti in contesti diversi con significati diversi. Delirio.


In qualche momento di questo gioco di follia collettiva sono arrivati anche gli acronimi ricorsivi, perché visto che era già una giungla intricata, perché non provare a farla diventare un mega parco giochi per nerd?!?


In un altro momento si è iniziato a fare anche filosofia informatica per acronimi. In questo modo sono nati 2 principi interessanti che mi piace portarmi dietro come compagni di viaggio nella mia carriera, sempre meno brillante (e non certo per causa mia), di programmatore.


Due, dicevo: KISS e DRY. Il primo è una filosofia di vita, più che informatica, e significa Keep It Simple, Stupid.
Riporto da wikipedia: "The KISS principle states that simplicity should be a key goal in design, and that unnecessary complexity should be avoided."
Il problema di questo principio è che è espresso da nerd per nerd, mentre dovrebbe essere un principio generale ed inalienabile della vita di tutti i giorni.


I pipponi sono divertenti, quando sono fatti per il gusto di farli, tutti gli altri scopi andrebbero evitati.


L'altro, DRY, sta per Don't Repeat Yourself. Non ripeterti. Non è che siamo tutti Paganini, il significato è un po' diverso: la verità deve restare coesa, non sparpagliata in più punti, se questi rischiano di andare alla deriva sino a contraddirsi fra di loro. In informatica è un principio fondamentale, troppo spesso dimenticato. Se chi ci lavora lo infrange troppo spesso, non stupisce certo che il nostro governo lo ignori completamente.


Giusto per non lasciare questo parallelismo con la nostra disastrata vita politica abbandonato nel nulla, a proposito di KISS, pare che Antoine de Saint-Exupéry abbia detto (non so in che lingua in originale, quindi bisogna accontentarsi dell'inglese) "It seems that perfection is reached not when there is nothing left to add, but when there is nothing left to take away", che suona più o meno così: la perfezione non si raggiunge quando non c'è più nulla da aggiungere, ma piuttosto quando non c'è altro che si possa togliere.
Ecco, guardando il nostro parlamento, in relazione a chi c'è seduto, lo vedo drammaticamente lontano dalla perfezione...





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