22 dicembre 2012

Svincoli linguistici

Stavo riflettendo sulla dualità di molte situazioni umane. Cose che assomigliano alla necessità di un osservatore per dare il suo connotato portante ad un "osservato".

Attività bizzarra per un sabato sera, direte voi, e non a torto. Non so dire se sia nerdismo intellettuale, un cazzo d'altro da fare, necessità d'evasione mentre spareccio  in solitudine la tavola. Non so, ma che conta? Tant'è.

Beh, nella carrellata delle dualità mi è venuto anche amante e amato. Piuttosto perugina come accoppiata, ma mi sono accorto che magicamente questa coppia ha 2 interpretazioni distinte, entrambe valide, per la frase "non c'è amante senza amato".
Curioso invece che in una delle 2 accezioni ci possa essere amato senza amante, nell'altra no.

Miracoli della lingua, delle parole, delle loro sfumature.

Siccome tutto è un flusso, ininterrotto, basta saper cogliere gli spunti: sempre sulla lingua oggi uno stimolo mi ha fatto riflettere sulle parole distinzione e separazione. Contigue ed assai diverse.

Amante e amato.
Distinti.
Inseparabili.
Forse.

In entrambe le accezioni?

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