Nella vita capita di incontrare un sacco di gente. Alcune persone interessanti, altre noiose, altre entrambe. Alcune sono frivole, altre profonde, altre fumose...
Le categorie sotto cui farle cadere sono tante e quelle più importanti sono tutte soggettive.
Sensibilità, intelligenza, stabilità, energia. Doti che ciascuno ha in misura differente e che a contatto con me posso generare armonie o dissonanze*. Le dissonanze si scartano, se non a volte; le armonie costituiscono la colonna sonora della vita che vorrei avere.
Io do molta importanza al dialogo: mi piace parlare con le persone (quasi quanto non mi piace parlare con la gente), esplorare nuovi territori intellettuali tramite il confronto verbale. Eppure le persone che fanno discorsi molto intelligenti, pur piacendomi moltissimo, non sono quelle che riescono ad essere veramente speciali per me: sono "solo" particolarmente intelligenti.
Le persone speciali sono quelle che sanno parlare, raccontandoti qualcosa che magari non è neppure particolarmente interessante o importante, inserendo delle frasi che arricchiscono il dialogo di un significato maggiore, ma di per sé non fondamentale. Quelle frasi particolari hanno il potere di entrarti dentro, scavare dei cunicoli dentro la tua testa come dei tarli e poi, trovato un angolo comodo, passare allo stadio pupale, sedimentare, sino a tramutarsi in farfalle che volano in alto e ti portano in alto con loro, facendoti rivedere il mondo con una nuova consapevolezza, da un nuovo punto di vista.
Questo processo, a mio avviso, è più forte della comunicazione diretta dei medesimi concetti, perchè non ti mette dentro il pensiero altrui, ma ti stimola a tirare fuori una nuova consapevolezza, forse già presente in embrione e sepolta**.
Molto socratico, come procedimento, in effetti.
Questa dote va al di là dell'intelligenza e non è neppure detto che vi sia collegata in modo esplicito ed evidente (secondo me è, anche, una forma di intelligenza, magari non convenzionale); si tratta piuttosto della capacità di irraggiare una profondità di spirito che attecchisce in chi è in sintonia ed è recettivo, stimolandolo a sua volta ad evolvere, fornendogli uno spunto che diventa domanda e gli fa trovare la sua risposta persona, invece che comunicargli direttamente e con tono universale "La risposta".
Queste persone***, per me, sono persone veramente speciali, perchè arricchiscono sicuramente la mente, ma congiuntamente nutrono lo spirito e lo rendono più grande.
A me, almeno, succede così.
*Parlando di armonie e dissonanze mi viene da dire che queste si generano quando io sono una nota e loro un'altra. Singolarmente abbiamo entrambi il nostro senso e bellezza, l'accostamento può essere armonioso o dissonante. Non c'è giudizio sull'altra persona (nota) con cui si genera dissonanza, solo una valutazione dell'accostamento.
**Il discorso, un po' sfumato e meno personale, si applica a
qualunque comunicazione, anche non verbale e diretta, per esempio in
varie forme d'arte e letteratura.
***Riprendo il discorso di armonie e dissonanze: questa "risonanza" del pensiero altrui si forma in rapporto con l'ascoltatore, quindi una personsa speciale per me, può essere banale per un altro, e viceversa. Alcuni artisti assurgono al ruolo di culti perchè hanno la capacità di instillare quella scintilla nell'animo delle moltitudini, ma anche con loro ci sarà sempre qualcuno con cui la loro nota suona male...
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