19 ottobre 2009

Libertà d'informazione

Ho visto recentemente un video con uno scontro a ballarò fra la direttrice dell'unità e un paio di ministri dell'attuale governo.
La visione mi ha suscitato una serie di riflessioni, che vorrei condividere.

Una delle tesi esposte è che lo strapotere mediatico dell'attuale presidente del consiglio (pdc) influenza le persone. La sua onnipresenza è così martellante da oscurare ogni altra cosa.

Diciamolo subito, condivido la tesi.

Qualche giorno prima su omnibus avevo visto un interssante dibattito di cui non ricordo più gli interlocutori; da una parte si sosteneva che l'italia sia una democrazia e che il pdc sia stato regolarmente eletto, dall'altra che una democrazia ha fra le caratteristiche che la rendono tale la possibilità per un cittadino di formarsi una opinione, possibilità che in Italia è in discussione, quindi saremmo una democrazia zoppa.

Un po' meno, ma condivido anche questa affermazione, quella della democrazia zoppa. Il problema è di chi sia la colpa di questa claudicanza democratica.

Però a ballarò si è andati oltre. Si è detto anche che il pdc con i suoi soldi ha corrotto qualcosa (fumoso il cosa, ma parrebbe sia la moralità comune). Qui, sinceramente, mi pare che usciamo un attimo dai binari del buonsenso. Si è anche sostenuto che lo scontro politico fra le parti in Italia si risolverebbe in un idee vs soldi. Qui, diciamolo, mi pare che stiamo proprio dicendo delle bestialità.

Inizio dalla bestialità: una idea di stato che non condivido, fondata su una idea di società che non condivido, fondata a sua volta su valori morali e non quasi totalmente non sovrapponibili ai miei, non è una assenza di idee. Si chiama idea diversa dalla mia. Probabilmente diversa anche da quella della direttrice dell'unità. Dire che sono "soldi" e non idee è così svilente per il libero pensiero (può il pensiero non essere libero? Io credo di no, ma può non esserlo la sua espressione) da risultarmi fastidioso.

Però non è questo di cui voglio realmente parlare, ma della onnipresenza del pdc.
Il pdc è onnipresente fra le testate che lo sostengono. Sono giornali spesso imbarazzanti nel modo di porsi, ma ovviamente hanno diritto di cittadinanza come tutti gli altri, del resto alla gente sembrano piacere un sacco. Almeno qui a milano il giornale e libero si vedono molto più spesso in mano alla gente di tanti altri quotidiani, in teoria più venduti a livello nazionale.

Il problema è che chi avrebbe altre cose da dire, si lascia trascinare (o si tuffa volontariamente) nello stesso gioco.

Seguiamo il ragionamento iniziale: il bombardamento mediatico di propaganda del pdc distoglie dalle questioni più importanti. Vero, purtroppo. Il bombardamento mediatico avviene da entrambi i fronti, a favore o contro, ma comunque incentrato su una persona.
Sì perchè le testate non pro-pdc si sono contentrate sulle ragazzine con cui tromba (o che altro, magari si fa solo dire "micio bello e bamboccione") il pdc e questo genere di faccende, senza parlare delle cose importanti che dicono essere messe in ombra.

Non dico che i reati o presunti tali del pdc non siano importanti, lo sono eccome. Ma la questione morale è individuale, invece abbiamo una legge, che individuale non dovrebbe essere.
Allora, in ordine: sin quando non è condannato è innocente, sin quando non decide di dimettersi ed è innocente e non interdetto dalle cariche politiche, può stare dove sta, sin quando lo votano governa lui.
Non è che siccome compie forse un reato ed è antipatico (beh, a me lo è a molti altri no, opinioni) deve per forza comportarsi come si comporterebbe una persona con una differente morale. Anche perché se avesse quella differente morale, probabilmente il reato non l'avrebbe compiuto, ma questa è una speculazione...il dato è che "non è colpevole", e il motivo è semplice: non ci sono sentenze passate in giudicato che lo indichino come colpevole.
Precisazione: sto parlando delle questioni recenti, non della sua storia. Anche riferendosi alla sua storia non ha subito nessuna condanna incompatibile con il ruolo che occupa.

Detto questo, parlare dei presunti reati del pdc è dovere di cronaca e informazione. Non parlare d'altro è palese cazzata politica. Il problema è che è una mossa vincente economica.
Alimentando le polemiche si parla delle parti in causa, ottenendo pubblicità gratuita e suscitando l'interesse della gente. E così le famose dieci domande, che erano domande serie, magari con un taglio un po' dubbio, ma dal contenuto importante, sono diventate prima un approfondimento meritorio, poi uno strumento pubblicitario, in ultimo la mercificazione delle idee per qualche copia in più.

I giornali non allineati hanno decine e decine di argomenti di cui parlare ogni giorno, se vogliono possono quasi dimenticarsi del pdc, se non come parte in causa politica, ma quasi mai come protagonista. Non lo fanno.
Perchè?
Tempo addietro me lo chiedevo anche per il papa: i giornali allineati con quella visione del mondo amplificano le sue esternazioni come è loro mestiere fare, i giornali non allineati le fanno rimbalzare, più o meno indignati e improvvisamente i deliri superstiziosi di un vecchio li dobbiamo sentire tutti. Ma perché?
Ha il diritto di dire tutte le sciocchezze che vuole su santi fantasmi, astinenza, povertà della chiesa e superiorità culturale, ma perché me li devono raccontare? A me non interessano, se compro un giornale lo compro con un altro taglio! Perché devo sorbirmi anche le sue esternazioni? Completezza di informazione? Va bene e allora scrivetele, ma con il giusto peso, vicino alle vignette.

Uguale uguale per il pdc: dice o fa una cazzata/azione illegale/gesto immorale: riportatelo tutti, perchè è giusto che la gente sappia, ma poi avanti, l'avete detto, non soffermatevi a forgiare nella gente il pensiero che solo quello che fa il pdc è importante, perchè poi, quando ci sarete riusciti, la gente, anche quella prima non allineata, vorrà solo sapere cosa fa il pdc. Cioè sarà diventata un suo fan. è forse questo l'obiettivo? O è forse che con lui al governo si vende qualche copia in più perché la polemica scandalistica vende meglio dell'analisi politica?

In definitiva la mia tesi è che il bombardamento sul pdc è opera in buona parte di coloro che se ne lamentano e che cadono nel suo gioco o, più probabilmente, hanno un interesse diretto nel sostenere questo sistema di informazione. In altre parole la stampa non allineata è pateticamente, ma per libera scelta, allineata fingendo di non esserlo

Cavolo, quando inventeranno un giornale in cui le azioni del pdc saranno analizzate solo politicamente ed il focus sarà quello che succede in italia e nel mondo e non quello che il pdc fa o dice mentre è in giro in italia o nel mondo, farò l'abbonamento per simpatia anche fosse un giornale della feccia neofascista...

2 commenti:

  1. In linea di massima sono d'accordo sulla terza parte delle tue considerazioni. Quindi mi dilunghero' sulla seconda. Secondo me la direttrice centra clamorosamente bene l'analisi del fascino dello psiconano. Non sono bestialita'. "Tutto quello che tocca diventa oro", "Ci rendera' tutti ricchi", "Fara' funzionare l'Italia come le sue aziende" sono alla base di tanto convincimento, almeno per la mia esperienza e per le mie, di conoscenze nella parte avversa. Frasi sentite e strasentite. Ma qual'e' scusa il suo spessore di politico? Dove sono delle idee di cui discutere? Io credo di poter dire che, a parte poche eccezioni, tutti vedano in lui l'uomo ricco che puo' arricchire. E non si parla di soldi? E di cosa senno'? E' poco meno papista di un casini, o nazionalista di un Fini, ma poi non riesco a pensare a lui come essere proponente di un bel nulla: vedo solo che vuole disfare le istituzioni che gli stanno scomode. E che vorrebbe riformare lo stato per avere un po' piu' di potere, caso mai non gli bastasse. E poi? Credo che ci sia piu' politica nel mignolo della Santanche' (con idee che io squisitamente reputo ripugnanti, ma qui vabbe' e' questione di sensibilita') che in milioni di quintali di carne che compone il PDL. Un popolo di pecoroni che esalta il suo sultano... Perche'? Perche' e' ricco. Io la vedo assolutamente come lei...

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  2. Sono d'accordo sul fascio dell'imprenditore di successo. Anche sull'inconscia idea che se ce l'ha fatta lui arricchirà anche noi.

    Il fatto che le sue "gesta" imprenditoriali abbiano un aspetto più tangibile del pensiero che ha portato a compierle non significa che siano state fatte a caso.

    Ha delle "idee pragmatiche", e ha delle idee politiche che le rispecchiano. A volte preferire che non le avesse, ma le ha.

    Non credo che le idee che "propaganda" corrispondano alla formula che vorrebbe applicare, eppure non sono casuali, hanno un disegno, tanto che riesci (tu generico e non, tutto in uno...lo potrei battezzare tu onnicomprensivo) ad etichettarle.

    Personalmente lo trovo più papista di casini (ma molto meno religioso di un formigoni e forse anche di un casini) e più fascista di fini (ma molto meno dei vari fiore e santanchè).
    è l'espressione del potere economico della grande azienda, che assomiglia molto di più ad una restaurazione aristocratica che all'idea borghese di società.
    Gioca con i poteri, è amico di chi conviene essere amico e sostiene chi gli è utile.

    Questo apparente navigare in direzione del vento non è segno di mancanza di una idea, è viscido se vuoi, questo sì.
    ma l'idea che porta avanti mi pare circa: con il vento in poppa si va più veloci, quindi vento in poppa, si evitano gli scogli, la direzione è circa quella, per il resto qualche cambio di rotta per guadagnare velocità è giusto e giustificato.

    è, in qualche misura, l'idealizzazione del pragmatismo amorale, con un connotato destrorso a renderlo ancora più sgradevole. che non è una carenza di idee, purtroppo. è calpestare programmaticamente certi valori in cambio dei risultati voluti.

    forse stiamo dicendo cose molto simili, che differiscono solo nel tracciare un confine fra cosa sia una idea politica e cosa no.

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