12 agosto 2010

Mi viene il vomito

Poniamo il caso che tu, che stai leggendo, decida di fare la voce grossa con qualcuno.
Sei un personaggio che spacca l'opinione di chi ti conosce, qualcuno ti incensa, qualcuno ti detesta, molti ti accusano, nessuno ha le prove.
Poniamo il caso che dopo aver fatto la voce grossa con quel qualcuno di cui sopra tu decida di calcare la mano per schiacciarlo.
Se quel qualcuno minacciasse di sputtanarti cosa faresti?


Non so la tua risposta, ma credo che se toccasse a me rispondere mi farei due conti, del tipo:
Un sacco di gente passa già la sua vita a cercare di sputtanarmi e non ci riesce.
Uno più uno meno cosa cambia? Se non ha modo di sputtanarmi veramente finirà nel coro dei tanti. Fine del discorso
L'opinione della gente è già formata e chi crede ai miei nemici mi è già ostile. Altre infamie sul mio conto non cambierebbero sostanzialmente il numero di persone che mi sono ostili.
...e se invece avesse delle armi? Se avesse qualcosa con cui sputtanarmi? Non può averlo se sono lindo.

Può avere robetta contro di me: se sono potente ho sicuramente delle macchie, ma chi si aggrappa alle macchie mi è già ostile e nulla cambia (fastidio, ma discorso sterile).
Se invece avesse armi sostanziose, anche se non decisive? Valuterei l'entità della minaccia, il danno potenziale, le vie d'uscita, e cercherei una mediazione consona alla situazione ed all'obiettivo di schiacciare l'avversario.

Tu?  Faresti cose tanto diverse?

E Berlusconi? Cerca una mediazione.

Adesso ripetiamo alla rovescia il pensiero. Se cerco una mediazione c'è una minaccia reale e non trascurabile.
Solite chiacchiere, però, anche se ci fossero documenti, fra immunità attuali/future, tempi della giustizia italiana, prescrizioni ed altro cos'ha da temere realmente? Non è il tribunale il nemico più pericoloso, è il pubblico (che qualcuno si ostina a chiamare elettorato, giusto per non fare le elezioni con l'auditel).
Quindi sono abbastanza disonesto da aver paura che la mia disonestà possa influenzare l'auditel, cioè, oops, le elezioni.

Queste cose, mi fanno venire un po' di mal di stomaco.


Allora cambiamo il focus. Tu, se fossi il minacciato, che faresti?
Se io avessi delle armi contro il mio oppressore proverei ad usarle, se non le avessi forse proverei a fare un bluff, visto che la fuga è preclusa.
Se è la seconda, un bluff, deve essere molto credibile, se no il nemico non mi crederebbe, mangerebbe la foglia, capirebbe che sono completamente indifeso e infierirebbe.
Se fosse la prima avrei una bella assicurazione sulla vita.
Magari è un mix. Ho delle armi vere, non poi così potenti, ma le gonfio un po'. Non sono totalmente indifeso ma faccio credere di essere una superpotenza. Però il tutto deve essere credibile, quindi devo sparare su tesi che credo vere ingigantendo gli elementi che ho.

Tu che faresti? Hai altre strategie in mente?

E Fini? Usa le sue armi.

Adesso rivediamo moralmente la faccenda: se ho delle prove sulla disonestà del mio principale alleato politico, prove consistenti su fatti consistenti, non robetta inutile, quanto devo essere un uomo dimmerda per essergli stato alleato per 16 anni?

Ho un conato.

Adesso rivediamo la questione dalla parte del pubblico. Come cazzo si fa, dopo questo sipario a credere che sia onesto? Come si fa a credere che sia un siparietto dei giudici di sinistra quando la persona più a sinistra fra gli accusatori coinvolti è di origine nera come la pece? Arrivati al tentativo di mediazione per difendersi dalle minacce di documenti comprovanti la sua disonestà, come si fa a votarlo nuovamente? Eppure succederà. Magari non tanti quati l'ultima volta, ma probabilmente almeno un italiano su 5 (se va male a lui e bene a me, se no molti di più).
E allora? Mossa difensiva sbagliata? Forse no, forse pubblico addomesticato. O forse pubblico disonesto che è interessato a un sistema vizioso in cui perpetrare i propri vizi.

'Sti cazzi. Chiudo prima che il prossimo conato mi sia fatale.

Nessun commento:

Posta un commento