10 ottobre 2013

Una passeggiata d'amore

Camminiamo spediti, lei è al mio fianco.
Un passo dopo l'altro. Teste alte. Il paesaggio è emozionante, il percorso gradevole.
Andiamo di qua. La seguo.
Guarda! Andiamo di là. Mi segue.
Percorsi, svolte, salite.
Una salita impervia. Ci aiutiamo vicendevolmente.
Lo spazio è ampio, ma lo viviamo come un dedalo: una curva, poi dritto, poi altre curve. Camminiamo.
Scorgo un bello spiazzo. Andiamoci. Dritti insieme, di corsa, ridendo.
Sono stanca. Rallentiamo.
Raggiungiamo lo spiazzo, ci fermiamo un attimo, contempliamo il panorama per qualche minuto e poi via: di nuovo avanti.
Il percorso continua, lo affrontiamo con energia.
Ancora avanti.
Sono stanca.
Dai, ancora uno sforzo.
Inizia a fare freddo e mi tiro in testa il cappuccio della felpa. Non la vedo, ma è al mio fianco.
Andiamo, dai! E andiamo.
Sono stanca, fermiamoci.
Ci fermiamo su una panchina. Comoda, accogliente, con un bel panorama. Ci riposiamo. Ammiriamo il mondo attorno, che ci sorride, mentre riprendiamo fiato.
Ripartiamo? 
Come? credevo ci fermassimo qui, sino a sera! Stavo già tirando fuori la cena...
Io, però non ho fame e non ho voglia di fermarmi, perché il sole è ancora alto e ci sono mille altre cose da vedere, mille altre cose da fare.
Credevo fosse solo una pausa per riposarci, non la meta dove fermarci. Credevo lo sapesse.
Dai, vieni...e riparto.
Lei non mi segue, ma con il cappuccio ancora alzato non me ne accorgo e vado avanti.
Sento vibrare nella tasca, tiro fuori il telefono.
Un messaggio. Ma dove sei andato?! Io sono rimasta qui. Torna indietro.
Rifletto un attimo.
Rispondo. Mi dispiace, ma sono troppo avanti, qui è molto bello e non mi pare il caso di tornare indietro.
Un nuovo messaggio: Allora aspettami.
Non posso, ho fatto troppa strada, ora che mi raggiunge sarebbe già sera e non ci sarebbe tempo per proseguire.

Ho fatto troppa strada ormai, qui è bello, ma non posso più aspettarti. Fai il tuo percorso, se vuoi vieni di qua, ma io proseguo...

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