Ed eccomi qua a rompere gli indugi.
Mi scuso per il pallido copia incolla dal mio blog per l'esordio su queste frequenze, ma l'occasione é stata troppo ghiotta!
Buona lettura!
Di quanto la scena musicale milanese mi manchi ho giá accennato parecchie volte, senza mai approfondire il soggetto e limitandomi a leggere, invidioso, le recensioni scritte
qua, dal mio amico ed ospite pdepmcp, dei concerti di gruppi dai nomi improbabili (e che pure avrei visto volentieri, magari a cominciare proprio dagli Isis).
Del resto la Costa Azzurra non rappresenta certo la meta ideale per certi gruppi di metal estremo, quindi resto attento ai manifesti, aspettando sempre qualcosa di interessante per placare la mia sete musicale.
Capita quindi, come Vasco a S.Siro, che a metá giugno vi sia sempre un grosso evento, e dopo Madonna e U2 (a gratis ci andrei per vedere entrambi, ma dover pagare certe cifre...) ecco apparire gli AC/DC. All'alba dei miei anta, sposato, padre di famiglia, ci penso - guardo la mia carta d'identitá, su wiki verifico l'etá media del gruppo, e complice la voglia di dolce metá di farmi un bel regalo di compleanno concludo che una volta nella vita, questi vanno visti.
Il tempo uggioso e grigio milano contribuisce a risvegliare istinti ormai addormentati da troppo tempo, odore di fango, birra annacquata, eccitazione e magliette nere. Entrando nello stadio mi fa un certo effetto contare non meno di 4 generazioni presenti all'evento, ed ancora di piú realizzare che faccio parte della generazione dei padri di famiglia (ho visto anche nonni). Prima brutta sorpresa, il campo fangoso é stato diviso in due, per pogare sotto il palco bisogna pagare il doppio di quanto ho pagato io... e male, molto male, realizzo in fretta che il pubblico presente al mio primo concerto all'estero (!!!) sará molto freddino (complice il meteo citato sopra?).
Niente pogo, il mio fisico ringrazia - il mio fegato un po meno vista la facilitá a cenare con sola birra; fanculo poi ad ogni velleitá di metal estremo o scena underground, si tratta di puro, semplice e quasi incontaminato rhythm and blues, ma tant'é, questo passa il convento.
Primo gruppo, passato per metal (!!!), Killing Machine, residuato bellico di scarti provvenienti da grupponi anni 90/00 (Slayer, Stratovarious, Temple of Brutality), sguazzano nella loro freddezza e mediocritá senza aggiungere nulla di veramente brutto da ricordare, gli orari sono precisi e funziona tutto come un orologio svizzero. Seconda sorpresa (tutto sommato positiva) la presenza di Slash col suo gruppo a supporto. Sorvolo sul nuovo per non rovinarmi il ricordo di un eroe ridottosi a suonare 5 cover di se stesso su un'ora di concerto. Certo le melodie sono indimenticabili, la sua presenza pone un peso massimo su quel palco, Night-train, Rocket Queen, Civil War, Sweet Child o'Mine - Paradise City ... grandissime canzoni, ed il gruppo esegue diligentemente il compitino imposto dal leader, e basta questo per farmi emozionare!
Il tempo di una sorsata di jack's, offertoci da gente conosciuta sul posto (italiani - ovviamente, gli unici a scaldarsi per davvero ed a prendere il concerto come una festa... per il resto certi musoni...) che puntualissimi gli ACDC attaccano, un paio di canzoni dal nuovo disco per poi passare ai grandi cavalli di battalglia, piove a dirotto, Angus Young si ritrova in poco tempo in boxer e chitarra, fradicio e piegato in due, con le sembianze di Gollum a trascinare questo gruppo di vecchietti in un concerto di altri tempi, fatto di chitarra pesante, suoni distorti, sporchi, voce rauca ed urlata, fuochi d'artificio ed accelerazioni improvvise, Back in Black per togliersi subito il pensiero, the Jack (e tette al vento assortite). Le canzoni piú recenti rallentano appena il ritmo per farmi respirare, il mio fisico ringrazia ancora, la pioggia battente mi riporta indietro al Brianteo ci sono gli Slayer, due anni dopo a Bologna - Lombardo fa capolino e saluta al suo rientro dietro la batteria, si accellera Thunder-Thunder-Thunderstruck! Ed ancora Dirty Deeds Done Dirt Cheap, i vecchietti tengono la scena, sono degli animali - Hell Ain't a Bad Place To Be, la campana suona a morto, erano i Black Sabbath, poco prima i Pantera ci avevano riscaldato per bene, Hells Bells, You Shock Me All Night Long come quando Bruce Dickinson annunció un concerto sui soli primi 4 dischi, che serata! - vi prego pietá non ce la faccio piú ho una certa etá - il buon pelato urla da sotto il palco 'BASTA!' ai Metallica che attaccavano Battery, ma loro suonavano da 3 ore, e noi da 12 eravamo al gods of metal (nel parcheggio del forum in giugno, a Milano); questi suonano da 90 minuti ed io sono quasi a pezzi, ricordi che riemergono assieme al puzzo di vomito, capelli strappati e umano sudato - i bassi che fanno vibrare il diaframma, le orecchie che fischiano, Highway to Hell di nuovo a saltare - by moonlight we ride - ten thousand side by side - la moonlight la immagino sopra le nuvole, sotto c'é un acquazzone che si adatterebbe meglio alla pesantezza dei Katatonia mentre quella voce rauca ed i riff rockeggianti mi fanno eco al vocione di Lars Goran Petrov sperduti in mezzo alla bassa pavese; For Those About to Rock - questa melodia non é ancora un ricordo, gli applausi, le urla del pubblico, sono sudato, fradico, il vento mi appiccica addosso la mantellina plastificata - we salute you - sono senza voce - for those about to rock - é finito, é solo un concerto mi ripeto - we salute you... ed ecco cosa mi manca veramente di Milano - un tempo, un'atmosfera, delle presenze, l'etá eroica.
Enjoy,
JJ